Una splendida poesia dedicata a Lampedusa che Alda Merini scrisse alla vigilia dell’inaugurazione della Porta d’Europa, monumento di Mimmo Paladino che ricorda tutti i migranti che giungono sull’isola dopo interminabili ore di viaggio in mezzi di fortuna con nel cuore la speranza di una nuova vita, e in particolare tutti quelli che non arrivano, inghiottiti dal Mediterraneo.
Fu recitata la prima volta proprio durante l’inaugurazione del monumento, a Lampedusa, il 26 giugno 2008.
Una volta sognai
di essere una tartaruga gigante
con scheletro d’avorio
che trascinava bimbi e piccini e alghe
e rifiuti e fiori
e tutti si aggrappavano a me,
sulla mia scorza dura.
Ero una tartaruga che barcollava
sotto il peso dell’amore
molto lenta a capire
e svelta a benedire.
Così, figli miei,
una volta vi hanno buttato nell’acqua
e voi vi siete aggrappati al mio guscio
e io vi ho portati in salvo
perché questa testuggine marina
è la terra
che vi salva
dalla morte dell’acqua.
— Alda Merini
Post di Luca Siragusa
Foto di Tommaso Sparma