Lampedusa, racconto
«Sono passati più di dieci anni dal mio primo arrivo. Non sono andata più via». “Lampedusa, racconto” è un concentrato di emozioni, meravigliosamente condivise da chi ha scelto di vivere su quest’isola.
«Sono passati più di dieci anni dal mio primo arrivo. Non sono andata più via». “Lampedusa, racconto” è un concentrato di emozioni, meravigliosamente condivise da chi ha scelto di vivere su quest’isola.
Ogni anno, il 4 novembre, tutta Lampedusa si riuniva presso un piccolo cimitero dedicato ai caduti della Seconda Guerra Mondiale. Fino al 1962..
Nel 1964, per protestare contro lo stato di abbandono di Lampedusa da parte del Governo, gli isolani, compatti, si rifiutarono di andare a votare. Iniziò così il riscatto dell’isola.
Una splendida poesia dedicata a Lampedusa che Alda Merini scrisse alla vigilia dell’inaugurazione della Porta d’Europa, monumento di Mimmo Paladino dedicato ai migranti morti in mare.
A Lampedusa capita spesso, nel periodo invernale, che una passeggiata che doveva essere rilassante, con la testa per aria trasportati dai pensieri, diventi una missione con obiettivo preciso.
Quando arriva il Natale il nostro immaginario collettivo parte con il solito frame: casa, bevande calde e riscaldamenti. A Lampedusa è un po’ diverso.
Lampedusa d’inverno può regalare emozioni uniche, basta saperle cogliere. Questa è la testimonianza di chi sull’isola ha scelto di viverci tutto l’anno.
Era il 15 aprile 1986 quando, pochi minuti prima delle 17:00, i lampedusani udirono due forti boati. Dopo quel caos Lampedusa cominciò a cambiare definitivamente volto.
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