Tartarughe: Un sogno chiamato Caretta caretta

Le tartarughe sono considerate animali a rischio di estinzione, e per questo sono sottoposte a leggi per tutelarle ovunque nel mondo. Questo è l'encomiabile esperienza del Centro di recupero di questi animali, a Lampedusa.

Lampedusa, l’Isola delle Tartarughe, è dove da 30 anni il nostro ospedale ogni giorno è pronto a ricevere le tartarughe che hanno bisogno di aiuto.  Abbiamo iniziato con niente e poi, negli anni, grazie alla perseveranza ed all’impegno di tanti volontari che provengono da tante parti del mondo, siamo diventati il posto dove ogni anno riusciamo a salvare circa un centinaio di animali. Le tartarughe sono considerate animali a rischio di estinzione, e per questo sono sottoposte a leggi per tutelarle ovunque nel mondo. L’Italia le protegge con decreti emessi dal Ministero dell’Ambiente e dalla Marina Mercantile, considerandole patrimonio indisponibile dello Stato ed in Sicilia è l’Assessorato Agricoltura e Foreste che coordina attraverso le Ripartizioni Faunistiche Venatorie le attività di protezione.

Il nostro Centro, in questi 30 anni, pur senza nessuna forma di supporto economico, grazie alla preziosa collaborazione con il Prof. A. Di Bello dell’Università di Bari, è diventato un ospedale specializzato nelle cure per le tartarughe, che in mare devono affrontare reti, ami, inquinamento, scafi, eliche, plastica. Nella nostra semplice struttura abbiamo realizzato una sala medica, una sala chirurgica, un laboratorio per le analisi, una piccola terapia intensiva, uno spazio con le vasche di stabulazione per la convalescenza, un’area didattica per la divulgazione, e questo ci consente di collaborare a progetti di ricerca italiani e mediterranei, e svolgere indagini e raccolta dati per varie università. I costi di gestione di una struttura isolata dai grandi centri urbani sono sempre altissimi, ma grazie ai volontari che donano con generosità e passione un po’ del loro tempo e delle loro energie, ed ai Visitatori che ogni pomeriggio vengono a trovare le nostre pazienti, riusciamo a fronteggiare le spese annuali per le operazioni e le varie terapie ed attività di recupero. In tutti questi anni abbiamo studiato, curato e rimesso in mare a Lampedusa oltre 5000 tartarughe; oltre 1000 volontari da tutto il mondo hanno fatto amicizia, condiviso fatiche e sorrisi, sperimentato fratellanza e altruismo; abbiamo partecipato attivamente ad oltre 50 conferenze e convegni scientifici, realizzato corsi di addestramento per veterinari e riabilitatori… sono stati 3 decenni pieni di gioie e dolori, soddisfazioni e delusioni, fatiche ed entusiasmi, ma siamo fieri di vedere come Lampedusa oggi consideri la tartaruga marina un simbolo di cui  andare orgogliosa.

C’è sempre tanto da fare e non ci fermiamo: da quest’anno abbiamo preso in gestione anche il Centro Provinciale di Recupero per la Fauna Selvatica e le Tartarughe Marine di Agrigento, cercando di ampliare le azioni di protezione a tutti gli animali selvatici in difficoltà. L’esperienza maturata in questi 30 anni ci aiuta a divulgare la salvaguardia delle tartarughe marine non solo lungo la costa meridionale della Sicilia, ma anche a Linosa, dove da oltre un decennio la popolazione locale è abituata a collaborare attivamente alla difesa delle tartarughe. Sulla Perla Nera del Mediterraneo infatti abbiamo attivato da quest’anno alcune attività di ricerca, alcune con i droni, per comprendere gli spostamenti delle tartarughe e la loro interazione con le attività umane.

Sono sicuramente ancora tanti gli obiettivi che abbiamo di fronte, sfide per garantire un mare migliore alle nuove generazioni di tartarughe, e spesso affacciata al bordo di una vasca dove una paziente attende di recuperare le buone condizioni per tornare nel suo mondo, sogno di riuscire a far di più. Sogno tanto: vorrei poter influenzare più pescatori e navigatori alla protezione delle tartarughe, che sempre hanno bisogno di una visita di controllo, vorrei poter avere più mezzi per sviluppare ulteriori studi e ricerche che ci aiutino a proteggere questi splendidi rettili che da oltre 200 milioni di anni navigano nei nostri mari, con lo scopo di mangiare più meduse possibile, vorrei poter garantire ai giovani ricercatori che per un periodo della loro vita affiancano i nostri progetti una retribuzione che li trattenga più a lungo, vorrei una clinica più moderna ed efficiente, vorrei…

Ma in realtà con abnegazione ed impegno da parte di tutti, un piccolo miracolo quest’anno speriamo di realizzarlo: a fine anno traslocheremo il nostro Centro, ospitato attualmente presso la Stazione Marittima al Porto Vecchio, che necessita di tanti lavori di adeguamento, in una nuova struttura, più efficiente e professionale! [ndr: il Centro si è già trasferito, più info cliccando qui) È un sogno ambizioso, i costi per adeguare la nuova sede sono alti, ma noi ce la metteremo tutta per poter inaugurare il Nuovo Centro Soccorso Tartarughe Marine di Lampedusa, dotato della parte medica, sala visite e sala chirurgica, laboratorio di analisi, sala didattica, una terapia intensiva per gli animali in gravi condizioni e uno spazio per la convalescenza di quelli che attendono di riprendere il mare, dotato di vasche alimentate direttamente dal mare. Un simbolo in mezzo al Mediterraneo che sottolinei come con passione, collaborazione, generosità, determinazione e costanza si possa realizzare un piccolo miracolo, che permetta di credere in un futuro migliore, per le tartarughe marine e per noi umani, depositari di un pianeta ancora meraviglioso.

Vi aspettiamo ogni pomeriggio, dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 19, salvo emergenze, per scoprire la vita delle tartarughe marine e quello che tutti noi possiamo fare per proteggere il loro futuro!

Articolo di Daniela Freggi
Fondatrice dell’Associazione Caretta caretta
Tratto da l’IsolaBella Periodico – Anno X – Estate 2019

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